11 settembre 2008

 

Liberali e repubblicani: guardare al P.L. Europeo e all’Internazionale Liberale

Mentre l’anti-liberalismo etico, giuridico, istituzionale, economico, imperversa nella classe politica di Destra e di Sinistra, contro una metà "moderna" ed europea dell’Italia che pur tra sbandamenti dovuti al secolare deficit culturale, ormai appare profondamente mutata in senso liberale, consola che pochi eroici volontari – "società civile" la chiamerebbero alcuni, quasi a voler mettere in chiaro che loro "civili" non sono – siano impegnati a dare sostanza all’utopia della riunificazione e del rilancio laico. E per "laici", termine inesatto ma in Italia tradizionale, intendiamo quelli veri: liberali e repubblicani.
Consistenti settori di queste due gloriose componenti storiche del Risorgimento che ora, grazie all’impulso venuto proprio da questo blog due anni fa, che dette luogo al primo Manifesto e al primo Coordinamento tra liberali che la storia italiana ricordi (giugno 2006), si riconducono ad unità dopo decenni di diaspora, non certo solo per lodare il passato, che va lodato, ma anzi per il rilancio dell’Italia di oggi e di domani. Perché soltanto a loro, a noi, spetta questo compito? Semplice: perché tutte le ideologie sono crollate, è vero, tranne quella che ha visto i Cavour, i Mazzini, i Croce, i Nathan, gli Einaudi, i La Malfa, gli Ernesto Rossi, creare una Nuova Italia, che nei loro intendimenti doveva essere la meno simile possibile al regno dei Borboni o del Papa, e più simile alla Gran Bretagna.
Il cammino del nostro Comitato, che lavora in un ambiente – quello laico – solcato da particolarismi, personalismi e antiche abitudini alla suddivisione, è stato finora lento ma positivo. Contro le aspettative, è ancora attivo a due anni dalla fondazione, ed anzi ha ha avuto il grande successo, che va ben al di là delle 10 o 12 sigle riunite ed è già un’inversione di tendenza storica, di stimolare il processo di riavvicinamento per la prima volta dopo 15 anni di quasi tutti i filoni del liberalismo fino al 1993 rappresentati dal vecchio Partito Liberale, e dopo 150 anni addirittura di liberali e repubblicani, almeno in parte.
Il processo si sta evolvendo lentamente e con la politica dei piccoli passi. Ora si è concentrati sulle prossime scadenze elettorali (amministrative ed europee).
Sono sempre stato personalmente contrario a bruciare le tappe e a presentarsi agli elettori senza prima aver spiegato la grande novità con chiarezza pedagogica, con eventi che necessariamente devono essere "grandiosi" per imprimersi nella memoria e cancellare vecchi stereotipi consolidati in 60 anni di politica perdente. Perché – ho più volte spiegato fin dall’atto della fondazione del Comitato, nel 2006 – la scienza della psicologia della comunicazione parla chiaro: siamo così in ritardo, per colpa dei politici liberali finora sul palcoscenico (tutti dopo Malagodi e La Malfa), che occorre dare alla gente, attraverso i diffidenti giornalisti politici abituati a vederci perdenti, il senso della vera rottura del trend, cioè una drastica soluzione di continuità col passato, con metodi del tutto nuovi di comunicazione, con un personale politico grintoso e di tipo anglosassone.
Ma la mia intuizione non è mai condivisa dagli amici, anche perché veri Stati Generali di rifondazione del mondo liberale presuppongono un’organizzazione capillare sul territorio che il mondo liberale-repubblicano non ha e, pare, non vuole neanche avere, perché oggi con internet sarebbe non impossibile e perfino economico. Senza contare, per i piccoli finanziamenti necessari, gli scarsi o inesistenti agganci con gli industriali italiani illuminati, i pochi che in una folla di imprenditori abituati al protezionismo, alla sperata politica dei sostegni di Stato, più o meno nascosti, preferirebbero davvero la meritocrazia del mercato vero.
Comunque, se proprio dobbiamo ripresentarci alle elezioni a processo unificativo appena iniziato, almeno facciamolo con dignità e offrendo il lato migliore (che per noi, a differenza delle donne, non è il "lato B"…), e non andando incontro all'ennesima ingiusta sconfitta, almeno facendo in modo che la prima cifra della percentuale non sia zero, noi che in teoria, avremmo dalla nostra la metà degli Italiani.
Anzi, la differenza tra il 40 o più per cento e l’1 per cento o più, rappresenterebbe la misura numerica tangibile, scientifica, della nostra incapacità a rappresentare i Nuovi Italiani, i Nuovi Liberali nati negli anni 90 e 2000. Che oggi – basta con i comodi alibi alla nostra pigrizia o incapacità – sono tanti, tantissimi. Gli antichi generali lo sapevano bene. Vale la pena esporre l’esercito in battaglia e farsi contare dai nemici, senza prima aver fatto neanche propaganda in città villaggi e campagne, e indetto la leva nazionale? Non c’è bisogno di Cesare o Napoleone per rispondere di no.
Nell’ambito della preparazione dell’unità di tutti i liberali italiani, anche in previsione delle scadenze elettorali, fervono comunque le iniziative in campo liberale. Dall’amico Claudio Pietroni, del forum liberale delle Marche e del Comitato dei Liberali Italiani, che ha organizzato il 30 Agosto a Loreto il IV convegno nazionale del "Coordinamento dei liberali italiani per una politica liberale", ricevo il seguente comunicato:
"Si è trattato di una ulteriore occasione d’incontro per quelle formazioni politiche e culturali che si riconoscono nella grande tradizione storica del liberalismo, che nel dialogo trovano una modalità di aggregazione, anche a livello locale, per offrire ai cittadini un’alternativa ai due maggiori schieramenti di destra e di sinistra, entrambi impermeabili al liberalismo.
"E’ stata una nuova tappa positiva – continua il Comunicato di Pietroni – nel percorso volto al superamento della tradizionale diaspora liberale che ha raggiunto l’acme nel 1992, in occasione dello scioglimento del PLI e della cosiddetta Prima Repubblica, ma si è anche evidenziato un vuoto politico di presenza del pensiero liberale.
"Il convegno ha confermato e rafforzato la necessità di prestare ascolto alle aspettative dei cittadini sul territorio in previsione delle prossime amministrative di primavera e delle elezioni europee della primavera del 2009. Si è, inoltre, sottolineata la necessità di curare meglio e con più frequenza la comunicazione via Internet.
"Inoltre, non potendo intervenire sulla modifica della legge elettorale per le prossime elezioni europee, modifiche concernenti lo sbarramento, l’eventuale aumento del numero delle circoscrizioni oltre all’introduzione della lista bloccata, si è deciso di proseguire con il progetto iniziale della raccolta delle firme "come se" i mezzi, le energie umane, culturali e finanziarie fossero sufficienti per superare qualsiasi ostacolo.
"Molto positivo è stato l’incontro con il sig. Lorenzo Furlan, coordinatore dell’associazione apartitica "Per ridurre i costi della politica", che vuole presentare un progetto di legge di iniziativa popolare (cfr. www.aboliamoleprovince.it). Ci si è accordati per risolvere il problema comune della raccolta delle firme e, possibilmente, anche un aiutino per le elezioni.
"In conclusione l’obiettivo principale del percorso intrapreso è quello di dare vita ad un’ampia costituente che faccia riferimento al Partito Liberale Europeo (ELDR) e all’Internazionale Liberale (IL) al fine di avviare la riorganizzazione dell’area in vista delle Europee 2009 e delle prossime amministrative. Questa ambizione per un soggetto politico nuovo, è suffragata dalla partecipazione di chi si dichiara repubblicano, riformatore o laico e si riconosce parte della famiglia culturale che fa riferimento al Partito Liberale Europeo e all’Internazionale liberale.
"Il Convegno si è concluso – così si chiude il Comunicato – con l’annuncio di un nuovo appuntamento per martedì 16 settembre a Roma, assieme al Partito Liberale (De Luca), alla Federazione dei liberali (Morelli), al Forum per l’unità dei repubblicani (Arsena) e ad altri gruppi che sono promotori del progetto costituente (cfr. www.listapereuropee.it)"

Comments:
Sì, sono d'accordo, nessuno si sottrae alla tentazione di andare subito a "menare le mani", cioè alle elezioni. Anche quando, copme dici tu, il processo di unificazione è appena iniziato.
 
Purtroppo la presenza di Morelli sposta così a sinistra il vostro "Comitato" che è impossbile che venga accettato da tutti come soggetto liberale nazionale.
 
Salve Liberali, vorrei farti entrare in un progetto di una federazione di blog, saresti interessato? Per maggiori info contattami via mail a nightwisher89ita@hotmail.it

Grazie, in gamba;)
 
bisogna lavorare sul PRI per staccarlo dal Kaiser
 
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