22 ottobre 2006

 

Liberali Italiani riuniti a Bologna: decise le prime iniziative. E le tagliatelle?

Mai in Italia, a memoria d'uomo, esponenti delle Destra, del Centro e della Sinistra liberale si erano degnati di sedere attorno ad uno stesso tavolo, e quadrato per giunta. Cosicché a qualcuno è toccato pure lo spigolo, ma non ha fiatato. Cose da pazzi, insomma, che sembrano smentire sia lo sfrenato individualismo, sia la ben nota litigiosità liberale.
Dopo il miracolo della costituzione del Coordinamento (Roma, 10 giugno), il secondo miracolo laico è accaduto nella laica Bologna, scelta perché geograficamente equidistante dalle varie città di provenienza, così come il Manifesto programmatico del 4 luglio era stato stilato perché facesse da minimo comune denominatore tra tutte le diverse posizioni liberali in Italia.
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Nelle sale dello Star-Hotel il Coordinamento dei Liberali Italiani ha visto riuniti, il sen. Gabriele Pagliuzzi, Mario Caputi e Alberto Panigalli (Liberali per l’Italia-Destra liberale, Milano), Beppi Lamedica (Liberali Veneti, Castelfranco), Raffaello Morelli (Federazione dei liberali, Livorno), Claudio Pietroni (Forum liberale Marche, Ancona), Michele Marchioro (Liberaldemocratici veneti), Luca Assirelli (Giovani di Italia dei Valori), Marco Marucco (Liberali di Parma), Giulia Cecchini (Liberali di Romagna), Salvatore Di Maggio (Bologna liberale), oltre a Nico Valerio, del Salon Voltaire, Roma (ideatore e promotore del Coordinamento). Ha fatto una breve apparizione l’amico Sgarzi (di quale gruppo? Di lui non sappiamo di più: chiederemo lumi a Pietroni). In precedenza, con un messaggio inviato a Nico Valerio avevano aderito alla riunione e al Manifesto i Riformatori liberali Europei, nella persona del coordinatore Gionata Pacor.
Affrontate le prime iniziative organizzative tecniche e informatiche (dal nuovo sito web alle previsioni di spesa per le comunicazione telematiche via-computer e teleconferenza), è stata poi la volta de temi cruciali del finanziamento e delle manifestazioni pubbliche. E’ stato deciso un percorso graduale che dalle conferenze stampa locali, per far conoscere a Roma, Milano e in altre grandi città la novità del primo Manifesto comune tra i liberali, dovrebbe condurre ad un grande Congresso nazionale dei Liberali Italiani nella primavera del 2007, in Campidoglio (Roma), e poi alla campagna per le Elezioni Europee con un’unica lista liberale.
Sull'argomento riferiremo con maggior precisione nei prossimi giorni.
Tutto bene, dunque, pur nel tipico "ottimismo della volontà e pessimismo della ragione" dei liberali. Solo un errore imperdonabile ha compiuto il frettoloso Coordinamento, logistico forse, certo poco logico. Nella gaudente e ghiotta Bologna ha avuto la cattiva idea di propinare ai presenti acqua e birra anziché vino rosso dei Colli Emiliani, e al posto delle sperate, fumanti, tagliatelle "fatte in casa", tecnologici (o, chissà, biotecnologici) tramezzini….
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Nelle foto, due grandi liberali italiani: Giovanni Amendola (in basso) e Luigi Einaudi.

Comments:
Grazie per la citazione e, mi raccomando, tenetemi informato!

Gionata Pacor
 
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